IL GRANDE, IL GRANDE E IO…. 3° IN VETTA

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IL GRANDE, IL GRANDE E IO…. 3° IN VETTA

IL GRANDE, IL GRANDE E IO…. 3° IN VETTA

Il “io” sarei io il “Michele” euroatleta...

IL GRANDE, IL GRANDE E IO…. 3° IN VETTA

Il “io” sarei io il “Michele”  euroatleta;

I due grandi Pietro e Gerardo, tra i big della nostra Euroatletica.

“Sulla carta una squadra di buon livello con un anello debole, il sottoscritto”, certo un’osservazione che non fa una piega ma chi conosce la Mo.Re sa che i valori da mettere in campo per arrivare in cima non possono solo limitarsi ai tempi cronometrici ed in quest’ottica che ci iscriviamo e ci mettiamo in gioco “ partiamo e arriviamo insieme”.

E così fin da subito con Pietro e Gerry si è instaurato un bellissimo clima di attesa entusiasmante e di partecipazione pur non essendoci mai allenati insieme (con Gerry a dir il vero abbiamo concluso la MO.MO.Ve.) ma raccontandoci costantemente come stavamo e come ci allenavamo trasmettendoci la voglia crescente di arrivare all’appuntamento.

E proprio in questo clima che ci ritroviamo nel centro di Monza. Pietro è veramente entusiasta, traspare in ogni cosa che dice e che fa li nella piazza dell’Arengario; è proprio contento di esserci e la cosa bella è di esserci con me e Gerry e questo aldilà dei valori singoli.

E difatti, in pedana, al 3,2,1 Via ed è subito squadra, corriamo all’unisono, ascoltandoci, rassicurandoci e soprattutto rassicurando me che detta un po’ anche senza volerlo il ritmo.

E’ una bellissima sensazione, non ci siamo dati delle tabelle ma corriamo bei uniti, rilassati fin da subito con me che verifico l’andatura ad ogni km.

Lo spettacolo della gara si ripete con rinnovato piacere: il pubblico entusiasta, le tante mani dei bambini nonostante l’ora, l’incrociarsi tra le squadre; insomma anche se scene già vissute l’emozione ritorna inesorabile.

Le buone sensazioni trovano conferma anche nei commenti di qualcuno del pubblico “ toh, guarda squadra 199, sono già qui” “ehi Gina guarda questi tre come corrono bene insieme” “ ehilà che bel passo” e così via, aldilà dell’aspetto pittoresco devo ammettere che il “gasamento” interiore di correre con Gerry e Pietro mi sta assalendo sempre più. Sempre con queste buone sensazioni arriviamo dopo il 21° km dove poco dopo inizia un lungo tratto in discesa, siamo d’accordo a non accelerare più del dovuto per non pagarla poi; l’intento è di arrivare a Calolziocorte con più energie possibili. E così è arriviamo al ristoro del 30° alle porte di Calolziocorte con lo stesso assetto e ritmo di corsa, calcolando una media tra partenza e questo ristoro non superiore ai 4’25/km; qui troviamo la squadra di Sara, grandi saluti e proseguiamo, ci aspetta il nostro biker accompagnatore Alessandro.

Qui c’è un intoppo; non troviamo subito Alessandro per il cambio maglietta, per il frontale ecc. aspettiamo circa 10 minuti prima di ritrovarci. Personalmente vivo questo disguido male, mi sembra di non aver approfittato per recuperare e faccio le cose velocemente e male sprecando stupidamente energie nervose, proprio quelle che mi serviranno maggiormente nel proseguo.

E così mi deconcentro, comincio quasi di colpo a sentire la fatica, più del dovuto e così fino ad Erve alterno corsa con tratti camminando costringendo anche i miei due compagni a fare lo stesso; ma anche in questo tratto mi sono sentito nella squadra, mai mi hanno mollato ma solo aiutato a ritrovare la concentrazione senza forzare nulla ma solo lanciando stimoli.

Ultimo ristoro ad Erve, da qui in poi ci si arrampica, siamo a 3h.17 circa di corsa. Devo riprendermi.

Anche l’anno scorso ho avuto la mia crisi nel tratto finale ma quest’anno la mia crisi è peggio, non è di gambe ma più di testa e di controllo del respiro. Ma è ancora la squadra a venir fuori. Gerry a spronarmi con la mano davanti e Pietro a chiudere dietro. Mi arrampico cercando di attingere a tutto quello che mi rimane ma per fortuna posso contare su il Grande 1 ed il Grande 2; a poco più della salita mi devo però fermare qualche minuto, mi gira la testa e devo riassettarmi; dai che si riprende e alternando grande fatica e grande – se permettete – tenacia personale arriviamo in cima. È fatta. Un grosso e lungo abbraccio incornicia il nostro arrivo. Sono veramente stanco ma contentissimo.

Cerco a poco a poco di riprendermi anche se comincio a sentire il freddo e difatti comincio a tremare, mi rifugio all’interno in attesa di scendere. Sono contento di aver tenuto duro ma sono anche un po’ rattristato per aver perso più tempo del dovuto e non aver potuto contribuire maggiormente a migliorare il tempo finale. Pietro e Gerry sono magnifici, sono entusiasti, del tempo non gliene frega niente, vengono ogni tanto a vedere come stavo ripetendomi che sono stato bravissimo. Non sono ancora a posto con la respirazione ma ho voglia di rientrare il prima possibile; vorrei mordere la salamella ma ho solo tanta sete e mi limito a bere. Nel frattempo arrivano anche le squadre di Sara e di Raffaele; decidiamo di scendere insieme; devo ancora riprendermi del tutto ma man mano che scendiamo il mio umore – grazie anche all’allegria di Pietro, Francesco e Gerry , migliora e comincio a ritrovare anche la voglia di parlare e contribuire all’umorismo tipico del “corridore che scende dal rifugio dopo aver terminato la Monza Resegone”…

Sono quasi le 7 del mattino quando arrivo a casa. Faccio appena in tempo a riordinare la sacca ed a docciarmi e sdraiarmi sul letto quando mio figlio viene a svegliarmi (in realtà non mi sono ancora addormentato) per fare colazione ed andare al parco a giocare…..

Fresco e riposato come una rosa mi alzo anche se la sensazione è di essere ancora sdraiato e con mio figlio si va al parco in bici. D’altronde è una domenica come le altre vero…..?

Dopo pranzo ho un po’ di tempo per cercare di recuperare. Rimango in casa solo per qualche ora ma è inutile non riesco a dormire; rivivo le fasi della gara tra un po’ di rammarico ed un po’ di orgoglio per aver corso una grande prima parte di gara con due grandi. Ma prima di alzarmi per raggiungere al parco mio figlio certifico dentro di me la certezza di aver vissuto una bellissima esperienza; la più faticosa delle edizioni che ho fatto ma orgoglioso di averla condivisa con due persone che ho sentito sempre a fianco e mai sopra (forse un po’ dietro Pietro quando mi spingeva sulle rocce…..).

Grazie ancora Gerry e Pietro per essere stati sempre una squadra.

E grazie naturalmente anche ad Alessandro che ci ha accompagnato con la sua bici e le sue mille luci…

Buone corse a tutti.

P.S. Volevo ringraziare anche Libero che mi dicevano che ci avrebbe dato un supporto in auto ma l’ho visto solo da lontano sulla corsia opposta in coda in auto…..

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