MARATONIST PULP VENICE NIGHT TRAIL

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MARATONIST PULP VENICE NIGHT TRAIL

MARATONIST PULP VENICE NIGHT TRAIL

E’ una notte splendida quella che illumina i calli ed i viottoli di Venezia

MARATONIST PULP VENICE NIGHT TRAIL…..IN DIRETTA.

 

E’ una notte splendida quella che illumina i calli ed i viottoli di Venezia in questo ultimo sabato di Aprile ma…improvvisamente un urlo rompe il silenzio “ devi morire.. devi morire”, qualcosa o qualcuno si muove, è un gruppo, quasi in branco; un omone tutto nero con un telo bianco “nido d’ape” calato sulle spalle si muove con ampi gesti, al suo fianco altri due omini quasi a fargli da scorta sempre gesticolando, poco dietro un altro omino con una grossa borsa si muove a gambe quasi divaricate, x stare in equilibrio?, x mal di gambe? x un….. meglio non indagare troppo. Un po' in disparte un altro omino, bello, bello - ma che bel om direbbe qualcuno – ulula alla luna intonando “ Gre – goretti, Gre-goretti uno di noi, di noi…”, deve essere lui l’autore del grido; bel gruppone niente da dire, ma chi sono? Dove stanno andando? Da dove tornano in questa notte veneziana? A guardarli figurerebbero bene in un film di Tarantino, si un bel mix di personaggi; vogliamo capirci qualcosa? andiamo indietro di qualche fotogramma e riprendiamo il film dall’inizio.

 

CAPITOLO I: La premessa

Era ancora inizio autunno quando in concomitanza del “Black Friday” il maratonista Stefano segnala la possibilità di iscriversi alla Venice night trail del 29 aprile al costo promozionale di Euro 10,00. La notizia circola presto tra i maratonisti ed affini ed insieme si decide di formalizzare l’iscrizione. Mancava ancora tanto tempo ma i racconti esaltanti e positivi dei partecipanti dell’edizione precedente aveva contagiato anche gli altri; in il costo era veramente invitante. E così ci iscrive al motto “l’occasione fa l’atleta maratonista”.

Alla fine saremo in 11 a fare gruppone lagunare.

 

CAPITOLO II: L’organizzazione del viaggio

L’autunno e poi l’inverno passano in fretta e voilà siamo arrivati all’ultima settimana di aprile 2017.

Al gruppo degli iscritti mancherà però il buon “Franzo” causa infortunio, un vero peccato, lui era entusiasta di questa corsa, si era divertito tanto alla precedente partecipazione. Al suo posto un degno sostituto nel branco: il simpatico Ale, gran conoscitore dei classici musicali italiani, sicuramente la filodiffusione durante il viaggio non mancherà.

 

E per la serie tutto al momento giusto l’arrivo in Euroatletica del mezzo mobile motorizzato a 9 posti con possibilità di noleggio a fini sportivi consente al Maratonist Group di viaggiare quasi tutti insieme.

 

Stefano, da guida turistica mancata, mostra ancora una volta la sua efficienza stilando in pochi “whatsapp” il programma:

- Partenza sabato primo pomeriggio

- Ritiro pettorali al Parco Giuliano entro le 17

- Merenda pre gara leggera entro le 19

- Parcheggio del mezzo in Venezia entro le 19.30

- Arrivo in zona partenza per cambio entro le 20

- Gara e arrivo entro …. Beh su questo ha lasciato libertà di scelta

- Cambio post gara entro le 23

- Ritorno al parcheggio entro le 23.30

- Cena post gara entro le 00.30

-  Rientro a casa entro le 3,00

 

Stilato il programma diventa importante decidere l’abbigliamento e le scarpette da cors….. ops scusate x un attimo ho pensato alla gara, dicevo diventa importante l’alimentazione pre e post gara:

 

- 4 kg circa di affettati e formaggi vari;

- 4 kg circa di pane, focaccia e pizza;

- 2 teglie di insalata di riso;

- 1 crostata, 1 torrone, 1 cioccolato king size

- Prosecco, (1 bottiglia cadauno x non far torto a nessuno)

- Acqua a cura del singolo

 

Accessori a supporto:

 

- Tavolo legno e relative gambe;

- Borsa frigo

- Piatti, bicchieri, posate, tovaglioli;

- Impianto acustico musicale.

 

Insomma tutto pronto, ci accordiamo per inviarci a vicenda un sms la sera prima della partenza quale promemoria per mettere in borsa anche le scarpe da corsa e la canotta visto che è prevista nel programma anche una gara di corsa…

 

CAPITOLO III: il viaggio di andata

 

L’orario di partenza è fissato per le ore 14.15. al parcheggio fuori dal Toti; io dovrei trovarmi a casa dello Stefano per le ore 14.05. scopro strada facendo che l’orario è stato leggermente anticipato per motivi logistici e quindi quella che doveva essere una passeggiata CASAMIACASASTEFANO diventa la media al km migliore rispetto al tempo finale della gara che andrò a correre la sera… neanche il tempo di riprendersi e siamo già a casa di Silvio per caricare lui, il tavolo, le gambe e poi via al ritrovo, ah si abbiamo caricato anche la sua borsa di atletica.

Ecco siamo al ritrovo, tutti pronti e carichi, beh carichi di sicuro basta vedere il bagagliaio, più che una trasferta per un trail sembra una trasferta per il pranzo di Pasquetta. Infatti il primo problema è: dove mettere il tavolo? E le gambe? in seconda fila davanti alle ginocchia? Nooo l’urlo all’unisono dei vari menischi presenti. Non c’è altra scelta: lasciamo a casa le borse…. Si scherza, un minimo di decenza atletica, si mangerà in piedi ed il tavolo resta a Paderno. Ale, reclutato all’ultimo nel gruppo dei partenti e come si diceva gran conoscitore dei classici musicali, ha pensato all’apparato acustico e sapendo dell’età media oltre gli anta, di qualche problema di udito dovuto all’età ha pensato bene di sostituire le casse del furgone con una cassa unica… ma da concerto da stadio; così tutti possono sentire.

Bene si può partire. Purtroppo al primo svincolo sbagliamo strada e anziché andare verso Lugano imbocchiamo la serenissima verso Venezia…niente casinò anche questa volta.

Il viaggio diventa subito una “diretta” con il cinedjoperatore Ricky in regia e Stefano al timone; in sottofondo, ma proprio in sottofondo una piacevole scaletta musicale allieta tutto il gruppo (in particolare la terza fila ringrazia i vari FAbri Fibra, Emis Killa e tutto il mondo Rap); per comunicare tra la prima e la terza fila si ricorre al cellulare. Per me poi è dura, io estroverso e chiacchierone come sono non riuscire a comunicare se non cantando “ sono un fenomeno, fenomeno”.. beh è dura; la diretta – tra risate, canzoni e interventi on line – intanto continua. Un solo momento di smarrimento: la chiamata del coach Silvio al cellulare di Ricky, cala il silenzio, ci guardiamo dubbiosi: “non ci saremo mica dimenticati le uova?” x fortuna la chiamata non era x questo e quindi il viaggio può serenamente continuare.

Sono circa le 16 quando arriviamo a Mestre, al Parco Giuliano.

 

CAPITOLO IV: la merenda 

Il Parco Giuliano, così come per la Maratona, è sede per la consegna dei pettorali e le sacche gara. Da qui – x chi vuole – partono e arrivano le navette per/da la partenza/arrivo.

Prima di incamminarci verso l’expò gara dedichiamo qualche minuto di silenzio in ricordo dell’ultima maratona. Proprio qui un momento cruciale (leggasi sofferenza pura), da qui dopo circa 2 km nel parco iniziava il lungo ponte della libertà (leggasi sofferenza purissima) che portava all’ingresso di Venezia; ricacciamo le ultime lacrime e proseguiamo.

Il Parco – complice anche la bella giornata – è pieno di gente che passeggia, corre, gioca o semplicemente curiosa. Con calma ma senza code sbrighiamo le pratiche burocratiche; decidiamo di investire qualche euro e di parcheggiare direttamente a Venezia per essere più comodi a fine gara.

Torniamo passeggiando verso il furgone, in tanti intorno a noi stanno corricchiando, riscaldando, facendo esercizi di mobilità, preparando il pettorale, i sali minerali, le creme ecc. improvvisamente ci assale un tremendo senso di colpa, il richiamo alla responsabilità arriva inesorabile e quindi all’unisono prendiamo la giusta decisione e con passo deciso arriviamo cazzuti e convinti al furgone e senza esitare recuperiamo tutto il necessario:  Stefano recupera l’insalata di riso, il fashion man Marco le pizze e le focacce, il Silvio avendo le mani libere le occupa con due bottiglie di prosecco; i due Roby sono ancora troppo occupati a togliersi dalle orecchie le canzoni di Fabri Fibra che senza sosta continuano a ronzar loro nelle orecchie; qualcuno timidamente recupera anche una bottiglia d’acqua ma la decisione era stata presa: merenda pre gara al parco. Con un barlume di dignità scegliamo un luogo al sole, a ridosso di alcune panchine un po' isolate per non disturbare chi si stava allenando o preparando alla gara. Nel frattempo ci raggiungono, vogliosi di fare preparazione pre gara con noi, anche gli altri tre del branco arrivati con l’auto di Luca. Ne viene fuori una simpaticissima merenda in compagnia tra risate, battute, condivisioni pacifiche di opinioni; insomma più che atleti si era un gruppo di ecuadoregni il giorno di ferragosto; la tensione della gara si taglia con il coltello….. proprio quello che ci manca per tagliare la focaccia ma questo non crea problemi. Visto che siamo atleti nessuno di noi osa toccare la crostata “niente dolci, abbiamo la corsa tra poco” e mentre lo diciamo alziamo il bicchiere del prosecco. Bene la merenda finisce, è ora di andare. E così un po' più lentamente ma più sorridenti torniamo al furgone, riprendiamo posto sul mezzo; “qui c’è una maglietta volante, è di qualcuno”, nessuna risposta, lasciamola nel bagagliaio.

 

CAPITOLO V: Verso la partenza

Ahi ahi il parcheggio previsto dalla guida Stefano è già pieno ma niente paura Stefano ha subito l’alternativa e voliamo all’ultimo piano del parking Comunale in Venezia, non lontano dalla partenza/arrivo. Decidiamo di cominciare a vestirci qui al parcheggio x poi spostarci alla partenza x le ultime cose e depositare la borsa con tutta calma. E qui durante il cambio risento nuovamente “è di qualcuno questa maglietta?” nessuno ci fa caso e la frase si perde nel cielo lagunare. Siamo pronti. Nel dubbio di aver fatto poco riscaldamento al parco decidiamo di tergiversare sulla direzione da prendere per arrivare dal parcheggio alla partenza e così andiamo un po' di qua, un po' di là, un po' su, un po' giù finchè saggiamente decidiamo di seguire un gruppo di altre runners. In circa 15/20 minuti arriviamo tranquillamente in zona partenza. Ci attende una comoda e spaziosa struttura coperta dove con calma ci si può cambiare, andare in bagno e depositare la borsa. Tutto organizzato bene. Su ogni pettorale a seconda del numero è riportato alternato il nome di “Gregoretti” o “De Gasperi”; trattasi di 2 atleti d’elite rappresentanti immaginari di due squadroni allargati. La somma dei migliori tempi dei partecipanti per ogni nominativo determinerà la vittoria di un gruppo piuttosto dell’altro. Garmin estrarrà un nominativo del gruppo vincente per un premio extra. L’iniziativa colpisce particolarmente il nostro Fashion Man Marco che da quel momento in poi fino allo start comincerà ad intonare “ c’è solo un Gregoretti”…. (è questo il nome riportato sul suo pettorale).

Beh è quasi ora di metterci in griglia; purtroppo la numerazione del mio pettorale mi costringe a partire dietro e lontano dal branco dei maratonisti pulp. Mi arrabbio un po' ma poco a poco mi calmo e comincio a godere della bellissima sensazione che serpeggia tra i partecipanti, non si avverte tensione o agonismo esasperato; è sempre una gara agonistica ufficiale ma intorno a me vedo solo amici e persone che vogliono divertirsi, correre al meglio consapevoli che sarà una corsa da fare godendosi anche il percorso con il privilegio di correre con una prospettiva unica. Mi rilasso, circondato dalle mille e mille luci ad illuminare il buio della sera che pian piano sta arrivando, mi sembra anche di sentire nel gruppo davanti a me un grido “Gregoretti uno di noi” ma forse è solo una mia impressione…. E così arriva lo start.

 

CAPITOLO VI: la gara

Siamo in 3.000 circa a gareggiare, cerco di recuperare un po' di posizioni, non è semplice visto le strade strette, la visibilità precaria ed i tanti corridori. Dopo quasi 2km raggiungo Ricky e l’amico di Luca, un rapido saluto e continuo; poco dopo altra accoppiata Roby e Silvio, corrono insieme, saluto anche loro (credo si stiano ancora confrontando su quale brano musicale gli è rimasto più impresso nel timpano) e proseguo cercando di aumentare il ritmo; raggiungo dopo un po' Ale e Ste; il percorso diventa più “veneziano” cominciano i ponti, i calli e i cambi di direzione, c’è meno ressa però e riesco ad aumentare ancora un po' il ritmo. Il percorso è impegnativo per i vari cambi ed i ponti continui ma sta regalando scorci e prospettive uniche; sono quasi al 7km quando intravedo davanti a me Marco e poco più avanti l’altro Roby quello caffeinato e gellato, lui qui va che è una meraviglia: un po' a destra, un po' a sinistra, x me non ha neanche bisogno dei volontari che ad ogni angolo segnalano le curve o il cambio di direzione. Dopo l’ottavo km lascio dietro il Roby e proseguo con il mio ritmo; non è possibile correre fortissimo ed è meglio così xchè Venezia a quest’ora e con questa prospettiva sta regalando veramente emozioni forti. Personalmente ho apprezzato tanto il tratto sul ponte un po' in periferia completamente al buio con all’orizzonte le torri e le chiese di Venezia illuminate dalla luna, il tutto nel silenzio della notte e con il solo calpestio delle nostre scarpe….. che meraviglia.

Negli ultimi km cerco di aumentare ancora un po' il ritmo anche se poi un ponte o una passerella fa rallentare inesorabilmente l’andatura. Non importa. Il passaggio in Piazza San Marco è sempre spettacolare e molti runners ne approfittano x un selfie. Siamo all’ultimo km. Arrivo con il sorriso e felice di aver corso questa gara unica. Poco dopo arrivano anche Roby Villa e Marco.  Alla spicciolata arrivano tutti. Come sempre ci aspettiamo x abbracciarci e scambiarci le prime impressioni. Qui apprendo che il Silvio ha corso l’ultimo km avvicinando il record in pista di Mo Farah ma il suo obiettivo più che il traguardo era un altro locale all’interno degli spogliatoi (Fabri Fibra deve aver proprio lasciato il segno).

Ritiro borse velocissimo e felici e contenti ci incamminiamo verso il nostro parcheggio. Ed eccolo il branco, li dove li avevamo trovati all’inizio, un gran bel mix questi maratonisti. In prima fila ritroviamo l’omino nero con telo bianco a nido d’ape, il bel om che nel frattempo da “Gregoretti uno di noi”  passa a “DEVI MORIRE…”.

Siamo tornati all’inizio e quindi al parcheggio.

 

CAPITOLO VII: La cena post gara.

La guida turistica mancata Stefano non lascia niente al caso e quindi non è un caso aver parcheggiato all’ultimo piano; abbiamo una terrazza su Venezia tutta per noi. E’ un attimo: dal bagagliaio fuoriescono nell’ordine: una decina di baguette, porchetta, speck, focaccia e, e, e, il prosecco. Ancora una volta “ c’è ancora questa maglietta, sicuri che non è di nessuno, beh la sposto per prendere i bicchieri ed i piatti”…

Il fonico Ale trasferisce la cassa da stadio dal mezzo al pavimento trasformando definitivamente quello che sembrava un parking in un Music Prosec Bar all’aperto; beh e la corsa? Tutti a brindare con la medaglia al collo…

 

CAPITOLO VIII: il rientro

Abbiamo ancora qualche minuto per uscire dal parcheggio; fortunatamente per la serie “ RICKY E’ USCITO DAL GRUPPO ASTEMIO” abbiamo anche l’autista per il ritorno.

Anche il viaggio di rientro è tranquillo ed all’insegna del buon umore. C’è anche una bella atmosfera calda calda, forse un po' troppo calda (la terza fila al ritorno non ringrazia più Fabri ma il bel Om alla gestione dell’impianto di riscaldamento).

Sono quasi le 3 quando arriviamo al parcheggio a Paderno. Ancora una volta è stata una bella, intensa, simpatica avventure tra amici in pantaloncini e scarpette. Prima di salutarci “ ragazzi, qui c’è ancora la maglietta”, “ non è mia la mia la sto indossando”, “io la mia l’ho messa in borsa”, “io non ho mai aperto il pacco gara”. “beh roby tienila tu”

“Notte maratonisti…”

 

THE END

 

Si ringraziano tutti i partecipanti, euroatletica per il mezzo, la cassa acustica per la filodiffusione e Venezia by night…. Alla prossima.

 

P.S. “ Roby, la maglietta, sai, era la mia…….”

 

MARATONIST PULP VENICE NIGHT TRAIL

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