Trail di Merate - Parco del Curone

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Trail di Merate - Parco del Curone

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Tra i diversi allenamenti, oltre alle salite, un certo spazio va lasciato certo anche al classico lungo.

17 Maggio 2015 – Il lungo : 1° Trail Merate – Parco del Curone

Tra i diversi allenamenti, oltre alle salite, un certo spazio va lasciato certo anche al classico lungo. Ho pensato quindi di unire distanza e andamento mosso partecipando al Trail di Merate, molto bello il percorso, anche se le tapasciate zona, in particolare la Strapagnano, percorrono gli stessi sentieri con costi molto più contenuti. E’ anche l’occasione per correre con Raffaele, visto che Marcello non sta bene, e fare squadra anche in allenamento.

Eccoci allora alla partenza in piazza Prinetti nella splendida cittadina di Merate per il primo tratto su strada in leggera discesa, il passo si fa svelto ma cerchiamo di non esagerare. Ben presto la strada finisce e si alternano larghi sentieri a stradine di campagna intorno alla zona di Pagnano e successivamente Pianezzo.

Proseguiamo su sterrato ad un ritmo di circa 4:50/km fino ad addentrarci all’interno di un fitto bosco lungo il corso di un torrente. La strada è molto nervosa ed anche molto bagnata e fangosa, proseguiamo quindi cercando i migliori appoggi fino ad uscire dal bosco intorno al 5° chilometro quando c’è il primo ristoro.

Si riparte con una prima discreta salita che sale fino ad una cascina, Raffaele tende a rallentare il passo ed io mi adeguo prontamente. Incomincia allora la salita nuovamente nel bosco e Raffaele manda ancora segnali di difficoltà, probabilmente si fanno sentire i tanti chilometri percorsi nell’ultimo periodo e le ripetute in salite dei giorni precedenti. Alla fine, quando la salita comincia a farsi più dura, e, dopo un piccolo conciliabolo, le nostre strade si dividono. Raffaele infatti decide di proseguire più lentamente con il suo passo, ed io, invece, che ho fretta di tornare a casa dopo la gara, proseguo l’allenamento con ritmo più sostenuto.

Mi accorgo subito di avere un buon passo in salita e proseguo spedito proprio nel tratto più duro proprio dove i più invece cominciano a camminare, siamo al 6° chilometro intorno a quota 320 e raggiungiamo la cima al chilometro 8,18 a quota 490. Siamo nella splendida cornice di Montevecchia, splende il sole, e attraversiamo via via tutta la cresta su strada, immancabilmente lo sguardo va al meraviglioso panorama tutt’intorno. Continuo a macinare ottimi chilometri, al 10° km comincia un lungo tratto in discesa, prima sterrato poi via via con grosse venature di roccia trasversali che rendono difficile il passo, ma mi sento sicure con le scarpe da trail ed affronto tutte le discese con estrema decisione.

Continuo di tanto in tanto a raggiungere e superare altri atleti specialmente nei tratti più tecnici in discesa, in una di questo poi, seguendo il gruppo che mi precede, ci accorgiamo di aver sbagliato il percorso, scendendo di quota più del dovuto, invece di rimanere lungo il tratto a mezza costa. Vediamo gli altri correre sopra di noi, prendiamo quindi un nuovo bivio che riporta verso l’alto, nella speranza di ricongiungerci invece che tornare indietro. La scelta risulta per fortuna esatta, certo abbiamo certamente allungato il percorso di almeno un chilometro e per di più con discesa tra i sassi e successiva, ma va bene così, è pur sempre un lungo!

Intorno al 15° chilometro riprendiamo nuovamente il lungo tratto di bosco già percorso nella fase iniziale, anche se ora sembra ancora più tortuoso. Mi sforzo di tenere a vista l’atleta che mi precede, uno dei 3 o quattro che mi supereranno da quando ho lasciato Raffaele. Il tracciato nel bosco è bellissimo, ma sono ugualmente contento quando verso il 18° chilometro ne usciamo, perché il continuo girare mi stava mettendo in difficoltà.

Tornati in campo aperto comincia a far davvero caldo, una lunga e diritta salita ci porta di fronte ad una chiesa in prossimità del ristoro, deve essere mezzogiorno credo a giudicare dalla campane che suonano.

Mancano ancora 5- 6 chilometri, dopo una leggera discesa ed un breve tratto in piano, si torna a salire su uno sterrato ombroso ma duro e sconnesso, che porta fino al limitare di una grande prato fino a scendere nuovamente su strada. Alterno ora chilometri corsi più rapidamente, approfittando del piano e della leggera discesa, con altri più lenti nelle diverse salita che cerco di affrontare sempre con decisione.

Il finale in Merate è nuovamente su strada, le scarpe da trail di cui ho beneficiato lungo le discese, ora sulla strada e con il caldo mi danno fastidio, ma non ci penso e tiro dritto fino alla fine concludendo i circa 26,2 chilometri in 2 ore 24 minuti e 56 chilometri, proprio come un lungo!

Marco Mariani

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