Matteo Sioli, stellina dell’alto azzurro: la nuova promessa vola al Golden Gala
.
ROMA – Nella notte magica del Golden Gala all’Olimpico di Roma, tra le stelle dell’atletica mondiale, brilla anche la giovane promessa di casa Matteo Sioli.
Classe 2005, il nostro Matteo ha saputo conquistare pubblico e addetti ai lavori con una prestazione di grande solidità e carattere.
Alla sua prima apparizione al prestigioso meeting romano, ha chiuso al quinto posto nel salto in alto, con un ottimo 2,23 metri superato alla prima prova.
È stato il migliore tra i quattro italiani in gara – un quartetto azzurro senza precedenti per numero – nella serata che ha segnato anche il ritorno di Gianmarco “Gimbo” Tamberi.
Ma se la scena doveva essere tutta per il campione olimpico, Matteo ha saputo prendersi il suo spazio, dimostrando che il futuro dell’alto italiano è in buone mani.
Il percorso di Sioli nel 2024 è stato finora costellato di risultati eccellenti.
In inverno ha acceso la stagione indoor con un 2,25 a Parma, record italiano Under 20 al coperto, e soprattutto misura mai raggiunta da un under 20 italiano nelle gare indoor.
Poi, a marzo, ha messo la firma più importante: bronzo europeo agli Europei Indoor di Apeldoorn con il primato personale di 2,29 metri.
Una misura che lo ha proiettato tra i grandi della specialità, primo acuto da senior e titolo italiano assoluto incluso.
“Dentro quello stadio ho provato emozioni difficili da raccontare – ha scritto sui social dopo la gara –.
Non era il miglior risultato, ma ho finalmente ritrovato le sensazioni che mi mancavano nelle gare all’aperto”. E da Paderno e dalla sua Euroatletica 2002, in tanti hanno raggiunto la capitale per far sentire al loro beniamino tutto il loro supporto: mascherine con il suo volto, t-shirt che riproducevano il suo grido di gioia dopo il bronzo di Apeldoorn. Dagli amici ai suoi compagni di allenamento, dagli allenatori, passando per gli atleti master, la curva sud proprio davanti la pedana dell’alto è stata tutta un tripudio delle azzurre bandiere di Euroatletica 2002.
E lui, con un sorriso che gli illumina il viso, non ha dimenticato di ringraziare chi lo ha seguito: “Un grazie speciale ai miei amici che hanno attraversato l’Italia per tifarmi, e ai miei compagni di pedana che fino a un anno fa seguivo dal divano, sognando di essere come loro”.
Parole semplici, genuine, che raccontano un ragazzo con i piedi per terra ma lo sguardo puntato in alto.
Altissimo, come quei 2,29 che lo hanno già iscritto di diritto nella storia dell’atletica giovanile italiana.
Ora l’obiettivo è continuare a crescere, inseguendo magari un sogno olimpico non così lontano, anche se i prossimi impegni dopo i CDS assoluti, un’eventuale coppa europa a Madrid e in alternativa il meeting a Arco di Trento, i campionati Italiani under 23 e buon ultimi i campionati europei in Norvegia…sono i Campionati Mondiali di Atletica Leggera in programma dal 13 al 21 settembre a Tokyo.
E quando Matteo vola oltre i 2,20, quando sale sulla pedana tra gli applausi e si carica per il salto, dietro ogni gesto, ogni rincorsa, ogni stacco, c’è anche il lavoro silenzioso e prezioso del suo allenatore. Perché i sogni, per diventare reali, hanno bisogno di radici forti.
E quelle di Matteo Sioli affondano nella passione, nella dedizione e nella competenza di chi, come Felice Delaini, ha creduto in lui fin dal primo giorno.
Delaini non è un allenatore da riflettori, ma è uno di quelli che si fanno sentire nei risultati dei propri atleti.
Il suo impegno è fatto di lavoro quotidiano, di programmazione tecnica attenta, di capacità di trasmettere fiducia e serietà.
Ma intanto, il Golden Gala ha emesso un verdetto chiaro: Matteo Sioli è qui per restare.
E per volare ancora più su.
.
Lucia La Gatta
Giornalista de "Il corriere"