Schiacchetrail by Luciano

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Domenica 29 marzo ho corso tra i 5 borghi del Parco Nazionale delle 5 Terre (Liguria), tra cielo, vigneti e mare. Decisamente uno dei più bei percorsi corsi finora ma altrettanto uno dei più duri in assoluto.

SCHIACCHETRAIL

Domenica 29 marzo ho corso tra i 5 borghi del Parco Nazionale delle 5 Terre (Liguria), tra cielo, vigneti e mare. Decisamente uno dei più bei percorsi corsi finora ma altrettanto uno dei più duri in assoluto.

Lo sciacchetrail ha un tracciato di km 47,5 con 3000 metri di dislivello positivo, partenza e arrivo dal centro di Monterosso. La prima parte del percorso sull’alta via delle 5 Terre, anche con tanti scalini da superare, è corribile ma dopo il 25°km tutto cambia, i sentieri sono strettissimi e poi scalini , scalini in salita e in discesa, sempre. L’alzata degli scalini di tutte le misure da pochi centimetri a oltre 50: una vera “scalincura”. Considerato negativo la parte più dura del percorso e messa su una bilancia non compete ne pesa quanto il bello visto e indelebilmente impresso nella mente.

Lo Sciacchetrail  ha preso il nome in prestito dello Sciacchetrà, vino d’eccellenza delle 5 Terre. Come si sa per ottenere risultati d’eccellenza si passa attraverso a tanta fatica e passione , lo Sciacchetrail è quello che sono riusciti , come prima edizione, a mettere insieme gli organizzatori in questo contesto fantastico e panoramico.

Il ritrovo e la partenza è in Piazza Garibaldi all’interno del centro storico di Monterosso; sono 205 gli atleti schierati al via di cui uno solo riconosco per aver condiviso diverse gare “lunghe”. Alle ore 7:30 viene dato il via , il gruppo a velocità ridotta, tenuto a freno là davanti da due ciclisti ,passa sul lungomare di Monterosso, 500 metri circa, per poi  inerpicarsi su un sentiero ripido e continuando poi il procedere  su scalini fino al promontorio di Punta Mesco dal quale si domina , con una splendida vista, l’intero golfo delle 5 Terre. Le previsioni meteo sono ottime, pochissimo vento, visibilità eccezionale e caldo con temperature fino a 22°c. Nel tratto di saliscendi che porta al Colle di Gritta si gode la vista della vallata di Levanto. Altri saliscendi, ora corribili, frazionano definitivamente il gruppo in tante unità, velocemente lungo l’alta via delle 5 Terre passando tra la macchia mediterranea con vista mare si raggiunge la cima “Coppi” il Monte Malpertuso, il Cigoletta il Monte Capri e in fine il Colle del Telegrafo (km27- q550m punto più a levante del percorso) e qua finisce la parte più corribile. Ora la discesa continua solo su scalini irregolari fino a Riomaggiore (1°paese delle 5 Terre) attraversato il paese, piccolo ristoro, si sale per la ripida scalinata della Beccara fino ad arrivare ai primi vigneti. Davanti a me vedo diversi atleti con difficoltà a procedere su gli scalini, forse problemi di caviglie o ginocchia, ma non mollano. E’ difficile superare, i sentieri dopo le scalinate sono molto stretti ed esposti. Si sale fino alla Cantina Sociale del Groppo, dove producono lo Sciacchetrà, ci fanno passare in mezzo alle grandi botti (peccato che non c’era l’assaggio tanto a quel punto del tracciato ero già un diversamente sobrio per fatica) e poi giù su scalini fino a Manarola (2° paese delle 5 Terre). Si risale su scalini alla frazione di Volastra per raggiungere il Santuario di Nostra Signora: tutta la zona circostante è la parte più vignata delle 5 Terre. Da Volastra tra le vigne sul mare, sul sentiero azzurro poi, con i vari saliscendi su scalini si raggiungono gli altri paesi delle 5 Terre, Corniglia, Vernazza ed in fine il tanto agognato arrivo a Monterosso dove lo Sciacchetrail era partito. Chiudo questa avventura in 8h e 06 min. al 117° posto assoluto.

Un bel viaggio in un luogo magico e fantastico ma nello stesso tempo impressionante per la durezza di alcuni tratti del tracciato.

Gli ultratrailer sono degli umani un po’ controcorrente, mentre la massa dei runners si sforza di superare la fatica allenandosi sempre di più per farne di meno dopo, loro trovano appagamento proprio nella fatica ed è considerato ancora più appagante correre una “lunga” e sapere di avere spremuto il fisico e la testa fino al punto più lontano possibile. Far fatica per riuscire a fare ancora più fatica. Ultreya (andare oltre).

Luciano Bottarelli

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